Gruppo folklorico della Valle dell'Aso.
Musiche, canti e balli
della tradizione popolare Picena.
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“Associazione Culturale Folklorica Ortensia”
CODICE FISCALE: 90041960445
chi siamo
L’associazione culturale folklorica “Ortensia” ha iniziato la sua attività nel 1981, è composta da circa 40 elementi provenienti da diversi paesi che si affacciano sulla media valle dell’Aso.
Il repertorio delle danze, dei canti e delle musiche del Gruppo Folklorico Ortensia vuole evocare quelle manifestazioni di vita quotidiana, tipiche delle nostre campagne agli inizi del secolo scorso quando, in una società molto povera, le occasioni di festa erano date solo dai momenti conclusivi dei raccolti dei campi.
Il ballo principe della nostra tradizione è il “ saltarello”.
Gli abiti indossati dal gruppo Ortensia, dopo attente ricerche, sono stati realizzati su disegni originali dei primi anni del ‘900.Il gruppo Ortensia nel 2010 è stato premiato dal Ministero degli Esteri, come ambasciatore della cultura popolare picena nel mondo.
Nel 2011, ha rappresentato il folklore piceno al Consiglio d’Europa a Strasburgo.
Il gruppo si è esibito in varie regioni italiane e anche del mondo arrivando fino in Cina.
Ha realizzato numerosi spettacoli di animazione teatrale che spaziano dalla tradizione popolare marchigiana fino ai giorni nostri. Ogni anno organizza ad Ortezzano nel mese di Agosto il Festival Internazionale del folklore con gruppi provenienti da tutti e 5 i continenti.
La continua ricerca sulle tradizioni popolari, ha impegnato il gruppo a produrre diversi cortometraggi che hanno partecipato ad un concorso organizzato dal FITP (Federazione italiana tradizioni popolari) dove molti dei quali sono stati premiati.
gruppo folklorico
Le danze che il Gruppo presenta sono allegre, veloci e trasmettono entusiasmo e gioia di vivere.
Le coreografie esprimono il tema fondamentale della schermaglia amorosa con il gioco del corteggiamento. Altre sono riti propiziatori o di ringraziamento alle raccolte dei prodotti agricoli.
Queste danze venivano eseguite in gruppo nelle aie o nei cortili delle case coloniche all'inizio o alla fine di ogni lavoro importante come la mietitura, la trebbiatura, la raccolta del granturco e la vendemmia. Venivano inoltre eseguite durante comunioni, matrimoni e banchetti in generale che sovente venivano preparati in casa e serviti sempre nell'aia (ara).
La danza principale era il “saltarello” il ballo di corteggiamento per eccellenza nel quale le coppie di ballerini si rivolgono sempre lo sguardo sorridendo, con continui ammiccamenti e provocazioni, l'uomo cerca in ogni momento di avvicinarsi alla donna, la quale, inizialmente si sottrae facendosi desiderare, ma poi si riavvicina mostrando di gradire le galanterie del suo pretendente.
carattere vivace e dall'espressività erotica.
Il saltarello trova la sua diffusione soprattutto nelle regioni dell'Italia centrale.
i costumi
Il costume indossato dai componenti del gruppo Ortensia si avvicina al modo di vestire contadino degli ultimi anni dell' '800 fino ai primi del '900, relativamente alla zona che va dai Sibillini a Fermo.
In questo periodo, ed anche più tardi, la stoffa era tessuta in casa dalle donne e non vi era famiglia colonica o cittadina che non possedesse un telaio. In estate si indossava il cotone bianco o turchino, d'inverno la lana di color grigio terra oppure di color avana.
Il vestito della festa dell'uomo era costituito dai calzoni che terminavano a cono e non raggiungevano i calzari, lasciando vedere le calze di lana. C'era inoltre un "curpittu", una sorta di gilè corto in vita, spesso usato sbottonato, sopra ad una camicia bianca o grezza, di lino o di cotone, con collo costituito da un cinturino.
La giacca, denominata "cappottella", era attillata e non lunga, veniva appoggiata su una spalla e indossata solo in chiesa o quando il contadino si recava dal padrone.
Durante i lavori dei campi i contadini indossavano il "guazzarò", una specie di camice allargato in basso, di canapa o cotone grezzo, sotto il quale portavano i calzoni. Il vestire della donna campagnola era assai più appariscente: indossava una gonna ampia e lunga denominata "varnellu", molto pieghettata alla vita, soprattutto nella parte posteriore.
Il vestito della festa della donna era di panno o di lana tessuta al telaio dalle stesse donne; su fondo rosso o turchino strisce verticali o riporti orizzontali colorati; sul davanti il "zinale" di colore vivace, anche a fiori, oppure nero, ma sempre orlato di merletto. Le mutande, i cosiddetti "mutandoni", erano bianche, ampie e lunghe, fino a sotto il ginocchio, orlate con merletto ed allacciate con stringhe.
La donna teneva sempre sul capo un ampio fazzoletto ripiegato nei quattro angoli ed ornava il petto con filze di corallo rosso sfaccettato; agli orecchi i pendenti costituiti da due pezzi: la "muccola " e la "goccia" anch'essi di corallo.
Il busto, dotato di stecche di acciaio, era di velluto nero su cui spiccavano disegni eseguiti con filo rosso e passamano bianco che serviva per allacciarlo.
La camicia, bianca e accollata, aveva un'apertura laterale pieghettata, maniche a tre quarti attillate e bordate di merletto. Sulle spalle, ripiegato a triangolo, le nubili portavano uno scialle bianco lavorato a ricamo, mentre le sposate lo indossavano colorato. I lembi di mezzo cadevano sulle spalle, mentre i laterali, incrociati sul petto, venivano fermati in vita.
i componenti
i suonatori
i ballerini
i piccoli ballerini
dove siamo
IL PICENO
Il Piceno comprende quella parte del territorio marchigiano che si estende tra i fiumi Chienti e Tronto e tra i monti Sibillini e il mare Adriatico. Esso eredita il nome di quella ben più vasta regione adriatica che i romani chiamavano così in quanto abitata dai Piceni che essi avevano sottomesso. La parte centrale di questa regione, che era sotto l'influenza delle due città di Ascoli e Fermo, storicamente rivali, era rappresentata dalla provincia di Ascoli Piceno recentemente divisa per formare la nuova provincia di Fermo.
ORTEZZANO
Sede del gruppo folkloristico Ortensia è il comune di Ortezzano (FM).
Ortezzano sorge su un piccolo altipiano alla sommità di un colle che si affaccia sulla ricca Valdaso, che con il suo affluente Indaco ne delimita il territorio.
Il paese, con il suo Stemma, tre ortensie in cima a tre colli, sembra volerci testimoniare ciò che mostra di essere: il Fiore della valle dell'Aso. L'economia del paese è legata all'agricoltura e ad essa sono connesse molteplici iniziative di trasformazione e commercializzazione dei suoi prodotti.
appuntamenti 2024
FERMO (FM)
27 MARZO 2024
ORTEZZANO (FM)
4 MAGGIO 2024
Presenti al Festival della Diplomazia Culturale presso la sala consiliare del comune di Ortezzano.
BELMONTE PICENO (FM)
5 MAGGIO 2024
Presenti a Belmonte per i festeggiamenti in onore della SANTA CROCE
MONTE VIDON COMBATTE (FM)
23 GIUGNO 2024
Presenti alla XIII edizione di LAVANDASO
MACERATA
30 GIUGNO 2024
Presenti alla festa della Trebbiatura presso la Casa Colonica in Via Filippucci
SAN MARCO LE PALUDI, FERMO
13 LUGLIO 2024
Presenti alla VIII Festa e Fantasia presso il Centro Sociale San Marco
PORTO SAN GIORGIO
26 LUGLIO 2024
Presenti alla NOTTE PER I SOGNI DEI BAMBINI
ORTEZZANO
12 AGOSTO 2024
Vi aspettiamo alla 21° edizione del Festival Internazionale del Folklore con Gruppi provenienti da Serbia e Perù.
SANREMO, LE MARCHE IN FESTIVAL 27 marzo 2024
FERMO, TEATRO DELL’AQUILA 27 marzo 2024
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